Oggetto: 4° MENZIONE – Concorso per la Sistemazione di Piazza Isolo – Verona
Luogo: Verona – Italia
In collaborazione con arch. C. A. Cegan – dott. G. Patuzzi

Luna, falce di luna, riva, bordo, greto, fiume, acqua. E poi: pietra, intonaco, muri spigoli, sequenza curve, chiome verdi.
E ancora: vibrazioni, lucentezza, luce, luce; … notte.

Parole che forse servono a evocare il carattere del luogo, le stratificazioni, il collage dei sedimenti storici a cui oggi aggiungiamo questo nostro con il compito, non immodesto, di accentuare i valori delle “presenze” e delle “figure” e favorirne la lettura in uno spazio di notevole vivacità. Così si spiegano i tre elementi – pilastri di uno “sgabello architettonico” – che, pari altezza della facciata sovrapposta della chiesa di S. Maria in Organo, ne trasferiscono, completandolo nello spazio della piazza, il sagrato spezzato dalla strada; ed anche la definizione, con tratti di muro, dello spazio riservato al percorso con parcheggio della via che sul fianco est ripercorre il sedime di un ramo d’acqua che circondava l’Isolo e di cui lasciamo traccia in una lunga e sottile fenditura nella quale sgronda la pavimentazione di quel tratto di piazza pavimentata con materiale dalla compattezza di una sabbia (greto); e poi, la conclusione del verde esistente e della sua integrazione con una “collinetta fiorita”: come una scultura profumata e variopinta ottenuta sovrapponendo su una struttura centinata pianticelle annidate in contenitori pieni di terra (un sistema simile a quello delle barriere acustiche lungo le autostrade); ed infine due elementi architettonici di straordinaria efficacia come il “groviglio” di rete in acciaio inossidabile che copre il grande cavedio quadrato di ventilazione del sottostante parcheggio (scultura lieve e luminosa anche di notte perchè illuminata da sotto), e i tre “cilindri-glacette” (anch’essi sfiatatoi) in metacrilato traslucido nelle cui intercapedini un fluido colorato evidenzia i livelli delle tre maggiori piene storiche ricordate in varie parti della città attraverso targhe.
Ma prima di concludersi, la lunga falce della piazza riscatta il volume dell’edificio della banca aggiungendovi, oltre all’ingombro tecnico della scala d’uscita dall’autorimessa, un piccolo ambiente sopraelevato per un chiesco-bar nell cui differenza di quota si inseriscono le griglie di ventilazione dell’autorimessa.
Nella notte veglieranno luminosi e protettivi gli aguzzi sostegni colorati dell’illuminazione posta lungo il bordo della strada, lasciando a elementi più discreti di rischiarare lo spazio residuo.

PIAZZA ISOLO – Verona